Gli adeguati assetti, uno strumento di gestione indirizzato all’individuazione dei fattori critici di successo

Rilevare tempestivamente la crisi e la perdita di continuità aziendale è possibile: vi spieghiamo come

Dal 16 marzo 2019 è entrato in vigore il comma n. 2 dell’articolo 2089 del Codice civile che prevede, “per gli imprenditori che operino in forma societaria e collettiva, il dovere di istituire un assetto organizzativo amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.”

Cosa vuole la norma dagli imprenditori? Quale obiettivo vuole raggiungere?

Il testo della legge riportato nelle righe precedenti, nell’imporre l’obbligo di adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, consente, in realtà, di gestire l’azienda secondo corretti principi sia economici che amministrativi. Il legislatore, utilizzando il termine “adeguati assetti”, intende precisare che un’azienda risulta “adeguata” nel momento in cui, attraverso il monitoraggio di una serie di fattori chiave – i cosiddetti fattori critici di successo – riesce a prevenire la crisi e la perdita di continuità aziendale. L’assetto di cui parla la norma risulta adeguato quando consente la chiara, precisa e puntuale indicazione dei principali fattori di rischio, anche potenziali, che possono intervenire nell’esercizio dell’attività d’impresa.

Quando un’impresa risulta adeguata?

Un’impresa risulta adeguata, secondo la norma, quando è in grado di rilevare tempestivamente i segnali di crisi prima che questi pregiudichino la gestione dell’impresa e, conseguentemente, la continuità aziendale. Da questo ne deriva l’importanza di disporre un piano strategico con un approccio innovativo, non più basato sugli indici di bilancio, approccio backward – looking  (sguardo all’indietro), bensì una pianificazione futura che verifichi periodicamente alcuni Kpi ( Key performance indicators) strategici di controllo per un approccio nuovo e dinamico, approccio forward – looking (sguardo al futuro).

Quale strumento può utilizzare l’azienda per renderla adeguatamente organizzata in un approccio forward – looking?

La Balanced Scorecard. Uno strumento di misurazione delle performance aziendali non solo dal punto di vista economico finanziario e patrimoniale, ma anche dal punto di vista qualitativo. Uno strumento ideato da due studiosi americani, Kaplan e Norton e utilizzato frequentemente dalle aziende americane. La BSC (Balanced Scorecard) è un modello di management strategico che si pone l’obiettivo di rimediare ai limiti dei modelli di monitoraggio tradizionale e tradurre le strategie competitive in azioni da misurare utilizzando indicatori di performance (scorecard). Le prestazioni di breve termine, misurate attraverso parametri di natura finanziaria (quantitativi), saranno in equilibrio (balance) con gli elementi non finanziari (qualitativi) assicurando all’impresa un vantaggio competitivo e sostenibile nel tempo.

Qual è l’aspetto che caratterizza la BSC?

La BSC pone estrema attenzione ai beni intangibili dell’azienda. Gli elementi qualitativi di un’impresa (le relazioni con la clientela, il clima aziendale, la formazione e l’innovazione, la motivazione personale dei collaboratori, i progetti di innovazione) diventano elemento essenziale per una strategia competitiva che attribuisce un maggior valore all’azienda.

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